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Lanciato l’Europeo di Para-Trap a Lonato

by TrapConcaverde / 2022-04-30 / Pubblicato in PRESS

Lonato torna protagonista quest’anno dal 27 al 2 ottobre con un altro evento internazionale particolarmente importante per tutti gli sportivi, per la FITAV e per il Trap Concaverde. La Federazione Italiana di Tiro a Volo è stata apripista sia per il progetto paralimpico internazionale sia per le gare che lo mettono in atto. L’impianto gardesano, infatti, è stato teatro nel 2017 della prima Coppa del Mondo, nel 2018 del primo Campionato del Mondo e nel 2022 ospiterà la prima rassegna continentale.

Presenti in Casa FITAV il Presidente della Federazione Luciano Rossi, la Vicepresidente Emanuela Bonomi Croce, la “madrina” del progetto a livello mondiale, il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Paratrap Benedetto Barberini ed Emilio Poli, azzurro che attualmente è il Campione del Mondo PT3.

La parola per primo è andata a Luciano Rossi, Presidente della Federazione Italiana Tiro a Volo, da sempre in prima linea per gli sport del Tiro e che con il progetto dl Paratrap ha aperto una bellissima pagina di questo sport: “È una sfida che la nostra Federazione dà a sé stessa e vuole offrire al resto del mondo, ardua e proprio per questo ancora più stimolante. È una conquista che rivendico con orgoglio a livello di Federazione, che da sempre e in solitudine si è spesa, si spende e si spenderà fino a raggiungere un grande obiettivo, che è una conquista culturale, ovvero dell’inserimento del Paratrap, una disciplina con arma da fuoco, all’interno dei Giochi Paralimpici di Los Angeles 2028. È un obiettivo che vogliamo raggiungere e dobbiamo centrare come siamo soliti fare. La sfida che abbiamo inventato non è solo di natura sportiva quindi, ma anche culturale e la stiamo vincendo “contagiando” le altre Federazioni, con cui sta diventando un grande obiettivo comune. La vicinanza del Comitato Italiano Paralimpico e del Presidente Pancalli, che ringrazio e ricordo perché è membro del BOARD International Paralimpic Commitee, è fondamentale. Questo abbiamo fatto fino ad ora e dimostra che noi italiani, quando mettiamo insieme le nostre singole capacità, con sinergia andiamo a vincere le sfide.  Complimenti ad Emanuela che è la vera protagonista nel Consiglio Federale della nostra sfida, al Commissario Tecnico Benedetto Barberini per la sua disponibilità e al nostro Campione del Mondo in carica Emilio Poli che ha sorpreso tutti battendo avversari agguerriti. Grazie mille a tutti”.

Ha quindi parlato Emanuela Bonomi, Vicepresidente della Federazione Italiana Tiro a Volo e “madrina” del progetto di Paratrap e principale ispiratrice di quanto si è fatto fino ad ora e di ciò che si farà in futuro: “Sono quindici anni che ci lavoriamo, siamo arrivati all’apice di quello che speravamo e il traguardo è vicinissimo: sono certa che lo raggiungeremo perché in qualche maniera ci dobbiamo essere. Non amo perdere ed Emilio è una dimostrazione del nostro lavoro, come persona di primissima categoria. Siamo felicissimi per il Campionato d’Europa e avremo molte Nazioni ospitate”.

Dal punto di vista degli obiettivi futuri, ha parlato anche in ottica Paralimpiadi: “Siamo ad un punto perfetto. Abbiamo tutte le carte in regola per essere presenti a Los Angeles 2028. È chiaro che per poter andare alle Paralimpiadi, qualora entrasse la nostra disciplina, l’IPC dovrebbe decidere di toglierne un’altra. Non è però più un problema nostro: abbiamo tutto quello che serve per farne parte, oltre al fatto che la disciplina del Tiro a Volo è già esistente. Purtroppo, c’è un numero di partecipanti massimo, che è 420 atleti: entrare vuol dire togliere il posto ad un’altra disciplina. Ci stiamo lavorando e Luca Pancalli, nostro portavoce all’IPC, ci fa nutrire la speranza di entrare a Los Angeles visto che siamo pronti e con le carte in regola. Con le gare che abbiamo a Changun, dove Giappone e Cina possono entrare, e soprattutto negli Stati Uniti, dove parteciperemo con due nostri atleti nel Nord America, per arrivare poi al Sud America, che non è ancora presente nel progetto. Sono più Nazioni che accrescono le possibilità di entrare”.

Si è inserito dunque il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Paratrap, Benedetto Barberini: “Emanuela mi ha trascinato nel mondo del Paratrap e io mi sono innamorato di questa disciplina. I nostri atleti si stanno impegnando moltissimo: abbiamo 7/8 appuntamenti internazionali che non sono pochi per ragazzi che presentano queste condizioni. Siamo felicissimi di partecipare perché il nostro obiettivo è la Paralimpiade di Los Angeles: lavoriamo per quella e continuiamo a fare degli sforzi e non siamo gli unici. Emilio per primo: quest’anno, dopo aver vinto il Mondiale nella sua categoria, i PT3, si è posto una grande sfida. Si metterà in carrozzina e competerà con i PT1. È una nuova sfida per Emilio, una nuova sfida per il Paratrap e credo che sia molto bello sia dal punto di vista sportivo che umano il rimettersi in gioco ogni volta. Oltre ad essere uno stimolo è una lezione di vita per tutti noi che abbiamo la fortuna di avere entrambe le braccia e le gambe”.

Ha parlato quindi della sua esperienza da C.T.: “Nel 2017 abbiamo avuto la fortuna di avere un grande successo a livello di squadra: sono fortunato ad avere degli atleti che hanno dato più loro a me che io a loro. La famiglia del Paratrap, e questo grazie ad Emanuela, colei per cui siamo entrati in questo mondo, non ci rende solo tecnico e tiratore. Lo spirito è da grande famiglia e questo succede sia con chi convoco nelle varie trasferte, ma anche con tutto il resto dei tiratori, che sono tanti e che avranno la loro chance ora o in futuro. Allo stato attuale sono molto fiero e posso dire di avere un gruppo di tiratori molto valido nelle tre classi: è difficile scegliere. Prima di Lonato, abbiamo un calendario fitto: Coppa del Mondo a Chateloux, un Grand Prix a Brno, un’altra Coppa del Mondo a Monaco, un Grand Prix a Todi, una Coppa del Mondo in Corea e questi cinque appuntamenti prima di Lonato ci daranno la misura dello stato di forma in cui sono gli atleti. Abbiamo ad Arezzo il Campionato Italiano, dove si farà una prima scrematura, anche se non è quella definitiva: ci saranno i raduni, lo stato di forma può variare e si deciderà in seguito”.

Dopo il CT la parola e passata para-atleta Emilio Poli, che si presenterà al Campionato Europeo con l’argento conquistato in Coppa a Chateloux nel 2018, il bronzo al Campionato del Mondo di Sidney nel 2019 e l’oro al Mondiale di Lonato nel 2021.

“Un grande ringraziamento al Presidente, ad Emanuela e a Benedetto perché hanno creato una cosa che aiuta a creare stimoli, andare avanti e cercare di migliorarsi. Lo sport, qualunque esso sia, aiuta un sacco a combattere le disabilità che quotidianamente viviamo. Le emozioni sono indescrivibili: vincere qui in Italia l’oro è stato qualcosa di alieno e me ne sono reso conto dopo due mesi e ancora ora mi viene la pelle d’oca. Io ero forse il più disabile ma questo non pone limiti. Io adesso purtroppo devo cambiare categoria: da in piedi è più facile sparare che seduto in carrozzina. Seduto in carrozzina con anche una disabilità al braccio è ancora più impegnativo. Siccome però questi dolori andavano ad intaccare la vita normale, oltre alla volontà di crescere a livello sportivo, visto che in piedi avrei avuto una carriera sportiva più corta, ho deciso di cambiare categoria. Da seduto se le cose vanno come devono andare potrò dire la mia in quello che potrebbe succedere nel 2028. Per l’Europeo sono felicissimo che avvenga questa competizione in casa, farò tutto quello che è nelle mie possibilità per essere convocato perché ci sono molti concorrenti e sono anche forti. Ringrazio infine la Federazione: le gare sono implementate e così l’investimento che la FITAV fa in questo movimento. Sicuramente, e lo dico perché ne sono convinto, i miei colleghi e amici del Paratrap faranno di tutto per onorare l’impegno che ci siamo presi con la Federazione e che la Federazione si è presa con noi”.

Ha quindi speso parole riguardo il suo essere in Nazionale: “Ho vestito la divisa per 25 anni con l’Esercito e indossare nuovamente il tricolore vale più di qualsiasi medaglia. Quando ho perso il lavoro, questa è stata una grande iniezione di fiducia, una forte carica. Le emozioni del podio sono indescrivibili e anche durante la gara ho avvertito poco e niente: all’ultimo giro sentivo un tifo da stadio che sui campi di solito non avviene. Al quartultimo piattello mi sono girato, ho visto il tabellone e mi sono reso conto di aver vinto. Mi sono emozionato moltissimo: è un anno e mezzo di preparazione, voleva dire che ho lavorato bene e i sacrifici che ho fatto hanno portato al miglior compimento che poteva essere. La medaglia valorizza il lavoro, si è concretizzato quello che avevo fatto fino a quel momento”.

 

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